Luogo
Longarone (BL), Italia
Periodo
2022
Committente
Ministero dell'Istruzione PNRR
Riconoscimenti
3° classificato
Importo opere
€ 5.430.000
La proposta di concorso per il nuovo polo scolastico “Bambini del Vajont” si configura come un edificio cellulare che si inserisce organicamente nel contesto, assecondando il territorio e le alberature esistenti: la scuola nel bosco. L’approccio progettuale nasce dall’idea di scuola aperta, protagonista attiva nelle dinamiche sociali cittadine, in grado di essere centro civico che accoglie le esigenze della comunità.
La scuola prevede quattro edifici, organizzati per diverse funzioni (mensa – biblioteca, area insegnanti – direzione didattica – Palestra e aree attività didattiche), che si dispongono attorno ad un grande spazio collettivo e distributivo centrale.
Lo spazio collettivo centrale a doppia altezza è caratterizzato da una grande scalinata per assemblee, rappresentazioni, eventi pubblici. Al piano terra trova spazio la scuola primaria, mentre al primo piano la secondaria di primo grado. Tutti gli ambienti (aule, aule speciali o laboratori) hanno un carattere laboratoriale di totale libertà e sperimentazione che favorisce l’interdisciplinarietà e la contaminazione dei vari saperi.
Di grande rilevanza è lo spazio aperto gradonato tra i due padiglioni a uso didattico, che si apre verso il fiume Piave e le montagne, un ambito che può essere utilizzato come aula all’aperto, ma anche da tutta la comunità longaronese per manifestazioni di qualunque genere e tipo.
Il progetto si è focalizzato sull’idea di scuola inclusiva, con spazi accessibili, sicuri e adatti alle diverse esigenze degli studenti. L’edificio è stato pensato come un ambiente fluido tra interno ed esterno, dove scuola e paesaggio si contaminano, con ambienti polifunzionali e ospitali per favorire il buon clima relazionale e la formazione dei ragazzi come individui con senso civico e rispetto reciproco.
La scuola è considerata un luogo fondamentale per la formazione dell’individuo, quindi sono stati previsti anche spazi più intimi per piccoli gruppi e per l’autonomia del singolo studente.
La nuova scuola è pensata per raggiungere livelli prestazionali superiori del 20% rispetto a quelli richiesti dall’attuale normativa per gli edifici nZEB e rispondere ai criteri CAM e DNSH in quanto è finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del PNRR – Next Generation EU. Gli impianti sono pensati per poter garantire il raggiungimento di una piena flessibilità degli spazi.
L’approvvigionamento energetico delle scuole è garantito da collettori solari fotovoltaici ad alta efficienza e macchine frigorifere polivalenti. Per la produzione di energia termica è stato proposto un dispositivo pompa di calore in esecuzione acqua/acqua abbinata a un campo di sonde geotermiche a circuito chiuso, mentre la produzione di acqua sanitaria è stata decentralizzata con pompe di calore dedicate con una distribuzione idrica senza reti di ricircolo e relative dispersioni parassite.